Home Aree Urbane #WDR2016: Jean Todt Inviato Speciale dell’Onu a Torino. Cambiare visione nelle città

#WDR2016: Jean Todt Inviato Speciale dell’Onu a Torino. Cambiare visione nelle città

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Il Consiglio comunale straordinario aperto il 23 novembre è l’occasione importante per lanciare una nuova “visione” della sicurezza stradale e della mobilità di persone e merci nelle aree urbane. Con Maria Lapietra e Fabio Versaci abbiamo avviato una discussione importante in vista del Consiglio del 23. Torino prima città al mondo a convocare un consiglio comunale “tematico” sui diritti delle vittime nel sistema mobilità e per delineare strategie per un cambio di rotta radicale rispetto alla tragedia di oggi. La presenza al Consiglio comunale straordinario dell’Inviato Speciale del Segretario Generale dell’Onu per la sicurezza stradale, Jean Todt, consentirà di avere un orizzonte più vasto nella nostra discussione.
Grazie per quanto sta facendo e farà.
PER UN NUOVO RINASCIMENTO DELLE CITTÀ: LA CITTA’ DELLE RETI
Un sistema di sviluppo distorto provoca nelle città circa 20.000 morti a causa della combustione da idrocarburi prevalentemente (circolazione stradale, riscaldamento, industrie, ecc.) e degli incidenti stradali.
Nel Decennio d’Azione per la sicurezza stradale (2011-2020) l’obiettivo di riduzione dei morti è del 50%. Nel 4.090 i morti da incidente stradale nel 2010. Il 75,6% degli incidenti si è verificato sulle strade urbane, con 1.759 morti (43% del totale) e 218.383 feriti (72,1%). I dati presentati a luglio (stima preliminare) i morti sono stati 3.419 (+ 1%). I dati ufficiali 2015 definitivi danno un aumento di morti dell’ 1,4% rispetto all’anno precedente. Nei primi 5 anni del Decennio ci sono stati 671 morti in meno ( – 16,4%) lontani dall’obiettivo del dimezzamento entro il 2020.
Da quì bisogna partire nel decennio appena iniziato. Per questo organizzare promuovere per la fine primavera prossima un incontro internazionale, “La Città delle reti” – il titolo è preso da un lavoro di Manuel Castels, professore alla USC di Los Angeles – per discutere come riorganizzare le reti materiali (spostamento di persone e merci, più trasporto pubblico locale) dando centralità alla mobilità pedonale e ciclabile e contrastando nei fatti gli inquinanti (da riscaldamento e circolazione) e dall’altra parte le reti immateriali (lavoro, comunicazione, relazioni tra le persone, ecc).
È maturo il tempo per promuovere un nuovo rinascimento per le nostre città. Un progetto di recupero delle cultura urbana (rapporto tra individualismo e comunitarismo, reti materiali e virtuali, trasporto privato e pubblico) che non può prescindere da Istituzioni efficienti, fondate sulla partecipazione dei cittadini e sulla pratica, in ambito locale, della democrazia partecipata. La Città intelligente aspetta di essere “costruita”.
Ma occorrono anche finanziamenti dello Stato: almeno 5.000 milioni di euro in 10 anni per un forte sviluppo del trasporto pubblico locale non inquinante e la pedonalizzazione delle città. I soldi delle multe dovrebbero essere utilizzati anche per interventi di chiusura dei centri delle città (PUT e PTE previsti dall’Art. 208 CDS).
Torino è secondo noi la sede ideale dell’iniziativa, sei città dell’Europa a 28 (Lisbona, Barcellona, Parigi, Londra, Varsavia, Atene), le tre città italiane (Milano, Roma, Napoli) – oggetto dell’indagine/sondaggio che abbiamo realizzato ad ottobre 2011 – ed una extra-europea, New York.
Un nuovo modo di pensare lo sviluppo economico, la consapevolezza della “finitezza” delle risorse, l’impegno delle organizzazioni economico-sociali che promuovono salute, economia verde-sostenibile, diritti dei consumatori, rispetto della legalità e della partecipazione diretta dei cittadini alla vita pubblica e non ultimo la difesa dei diritti delle vittime e delle utenze vulnerabili non ospiti ma protagonisti del nuovo rinascimento.

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