Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada in epoca di pandemia. Il rallentare serve; mi rendo conto per chi può. In zona rossa (Toscana), leggo, studio, rifletto e scrivo. In età più che matura rappresento una Fondazione ormai adulta: ha quasi 23 anni, finiti, di vita e di attività. E il 17 dicembre 2017 – 20° anniversario della morte di mio fratello: Lo abbiamo commemorato proprio a Quattromiglia (Rende) – c’era anche Alfredo Giordani di Rete #Vivinstrada – dove Luigi ed io stesso siamo nati e la mia famiglia di origine ha le sue radici.
Un territorio riconoscibile dalle facce dei bambini degli anni ’50 che incontro quando ci vado e dalle poche case risparmiate dalla cementificazione, da un’edilizia ed una viabilità che hanno distrutto un territorio vivibile fino agli anni ’70. Ne dà conto un sito curato dall’amico Antonio De Leonardis – (Quattromiglia i na vota) – che mantiene vivo in un album dei ricordi fatto di foto, testimonianze e cartoline molte delle quali in bianco e nero con una partecipazione dei residenti e degli ormai molti in giro per l’Italia ed il mondo.
Oltre 300 iniziative, nazionali ed internazionali degne di note. Prima nella FEVR ora nella IRVP, International Road Victims Partnership, oltre 130 ONG di tutto il mondo. Ma FLG rappresenta solo ciò che ha fatto. Tutti dobbiamo essere consapevoli che il tutto non siamo solo noi. Anche quando abbiamo subito l’irreparabile. Combattiamo la guerra ma a morire sono i rappresentanti di tutte le parti in “tragedia”.
Dobbiamo provare a costruire un movimento che sappia coinvolgere forze diverse che non solo a parole dicono di voler raggiungere obiettivi comuni: mobilità sostenibile, fermare la carneficina sulle strade, rendere le città più vivibili e meno inquinate, ecc. Diversi ma potenzialmente disponibili a farlo.
Occorre consapevolezza del momento che stiamo vivendo ed avere un pensiero lungo ed un agire perseverante come la nostra stessa Carta Costituzionale ci indica. Non servono spot o passerelle nei convegni. Ormai sappiamo tutto ed ognuno di noi sa ciò che si deve fare. Tutti noi, non io!
Metter da parte i legittimi interessi, rabbia, rancori e costruire un futuro sicuro per noi e quelli che vengono dopo di noi.
Andare oltre le politiche seguite fino ad oggi. Per amore della nostra vita.