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Alcol e guida: azioni di contrasto e rimedi

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La Società Italiana di Alcologia, in funzione della valutazione di tutte le evidenze disponibili e delle esperienze internazionali di cui sia stata verificata efficacia ed efficienza, sottolinea che non esistono livelli ritenuti ragionevoli o sicuri di alcolemia alla guida. Il riferimento esclusivo all’alcolemia alla guida in funzione di esaustive esigenze di prevenzione e sicurezza non appare soddisfare la necessità di dover assicurare fornire alla popolazione sistemi e politiche di controllo basati sull’impiego integrato e contestuale di tutti gli elementi che possono giovare al raggiungimento degli obiettivi proposti dalle misure in discussione. Sistemi che comprendono:
a) le norme (tassi alcolemici differenziati),
b) i target di riferimento (giovani e/o popolazione generale),
c) i controlli (numero di test etilometrici, numero di addetti delle forze dell’ordine impiegati, numero di
etilometri ecc.),
d) le modalità di attuazione dei controlli (random o prefissati), deterrenza (certezza del controllo, di ammende e sanzioni ),
e) gli investimenti finanziari in sistemi di sicurezza, prevenzione e educazione stradale dei guidatori e, soprattutto dei trasgressori (corsi di riammissione alla guida, impiego in lavori socialmente utili) che possano consentire il raggiungimento di un più elevato livello di sicurezza sulle strade non gravato da tutto ciò che è evitabile a fronte di un comportamento responsabile e consapevole.

Le norme aiutano a dare applicazione alle evidenze e mirano a garantire prevenzione e sicurezza in qualità di misure di controllo che non possono essere equiparate al “proibizionismo”; chi le tira in causa come limitazione alla libertà personale ha di solito un interesse commerciale più che di tutela di salute pubblica ed è bene imparare a distinguere tra le iniziative del settore pubblico da quelle associate al modo della produzione che ricevono da tali iniziative un ritorno d’immagine che sarebbe sempre opportuno derivasse da politiche di responsabilità sociale dell’impresa e di vendita, somministrazione e marketing responsabile più che da campagne di cui non è quasi mai nota l’efficacia.

Tenuto conto di tutto ciò appare quindi opportuno che vengano adottate rinnovate strategie per la riduzione dell’incidentalità stradale (mortalità, morbilità, invalidità), rivolte in particolare agli eventi fatali che riconoscono nell’alcol e nello stato di ebbrezza uno dei principali fattori causali completamente evitabili. Dalla revisione della letteratura e dalle esperienze in atto a livello europeo e internazionale Il Centro OMS per la Ricerca sull’Alcol dell’ISS ha estrapolato dieci iniziative e misure che possono contribuire a innalzare efficacemente i livelli di sicurezza stradale:
• riconsiderare i livelli attuali di alcolemia consentiti alla guida (Bac) e valutare l’opportunità di introdurre livelli più bassi (introduzione di livelli progressivamente decrescenti in maniera progressiva nel tempo)
• valutare l’opportunità di introdurre livelli di alcolemia consentiti alla guida pari a zero per i più guidatori oltre i 65 anni
• valutare l’opportunità di allargare il divieto di assunzione di alcol nel corso di attività lavorative a ulteriori categorie che comportano la guida di autoveicoli, in particolare per quelli adibiti al trasporto di terzi (come già prefigurato in parte attraverso il Provvedimento di intesa Stato- Regioni del 16 marzo 2006
• consolidare la tutela della salute e della sicurezza dei giovani fino a 18 anni, in particolare quelli che comunque si pongono alla guida di motocicli e autoveicoli, incrementando il numero di controlli e le sanzioni
• promuovere il divieto di vendita di tutte le bevande alcoliche sulle autostrade per 24 ore al giorno, modificando in via permanente l’attuale Decreto legge che prevede il divieto di vendita di soli superalcolici tra le 20 e le 6 del mattino
• incrementare la numerosità dei controlli dell’alcolemia (aria espirata) da attuare in maniera randomizzata e secondo protocolli prestabiliti come, per esempio, quelli già prodotti dall’Iss
• favorire le iniziative volte all’autocontrollo dell’alcolemia prima di porsi alla guida all’uscita di locali pubblici e quelle che contemplino la possibilità di trasporto attraverso mezzi pubblici di persone non idonee alla guida
• favorire l’attuazione di campagne di sensibilizzazione che incrementino la consapevolezza nella popolazione del rischio connesso all’alcol alla guida, coinvolgendo l’ambito scolastico in stretta connessione con quello familiare
• favorire l’attuazione d’iniziative rivolte ai giovani come quella del “guidatore designato” arricchita di una componente di ricerca conoscitiva e di valutazione dell’intervento
• finanziare la ricerca sui fattori che possono contribuire a diminuire l’impatto sulla salute e sulla sicurezza di comportamenti di abuso alcolico o di modelli che possono favorire l’adozione di stili di vita sani e di guida più sicura.

Al fine di favorire l’adozione di politiche basate sulla valutazione di efficacia e di costo-beneficio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha prodotto un Manuale per i policy makers “’Handbook for action to reduce alcohol-related harm” sviluppato in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Alcol – CNESPS dell’Istituto Superiore di Sanità, è di libero dominio al sito internazionale ( HYPERLINK “http://www.euro.who.int/Document/E92820.pdf”http://www.euro.who.int/Document/E92820.pdf ) .

Infine, anche alla luce delle numerose ordinanze comunali che si stanno confrontando con il problema dell’uso dannoso e rischioso dei giovani e avendo in mente l’esigenza di fronteggiare l’emergenza educativa che deve poter contare su leve culturali di prevenzione alternative e complementari a quelle già in essere, consistenti nelle sanzione o ammende o pene qualunque esse siano è opportuno prevedere a livello legislativo l’opportunità di interventi di “responsabilizzazione comunitaria” in particolare per i minori o comunque i giovanissimi colti in stato di ebbrezza alla guida di una qualunque veicolo.

A titolo di esempio tali interventi potrebbero essere rappresentati da iniziative quali:
a) l’impiego dei trasgressori e in particolare dei minori/giovanissimi in attività socialmente utili (esperienza guidata presso: Servizi di alcologia del SSN, Associazioni di volontariato: Club Alcolisti in Trattamento, Alcolisti Anonimi (Alateen), Pubbliche assistenze, Misericordie, Informagiovani, etc).
b) la promozione comunitaria di corsi di sensibilizzazione riguardanti l’impatto e la gravità dei problemi e delle patologie correlate al consumo dannoso e rischioso di alcol da rivolgere, comunque, in maniera dedicata ai genitori di giovani trasgressori.

Nonostante gli sforzi già compiuti per recuperare le posizioni di altri Paesi europei, occorre non abbassare la guardia, intensificare l’azione preventiva e i controlli su strada predisponendo un sistema di monitoraggio affidabile e di qualità affinché le politiche per la sicurezza stradali siano basate su evidenze scientifiche. Produrre flussi informativi e sistemi di rilevazione standardizzati e di qualità è un investimento e non un costo al fine di migliorare i livelli di sicurezza sulle strade italiane e rendere un servizio sempre più utile al Paese mantenendo sempre alta l’attenzione rafforzando e sostenendo il sistema di controllo formale e informale della società e gli sforzi istituzionali per aumentare la consapevolezza che bere e guidare va sempre e comunque evitato.

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