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Incidenti stradali: si ferma la decrescita virtuosa di morti e feriti?

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L’anteprima sui dati dell’incidentalità del 2014. Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT il 18 giugno scorso di una stima preliminare degli incidenti stradali verificati in Italia (174.400) con lesioni a persone. 3.330 morti e 248.200 feriti rispetto al 2013, con una diminuzione del numero degli incidenti con lesioni a persone (-3,77%) , dei morti (-1,62%) e dei feriti (-3,58%).
L’indice di mortalità, è di 1,91 in leggero aumento rispetto a quello registrato nel 2013 (1,87). Rispetto al 2001 i morti sono diminuiti nel 2014 del 53,1%. Tra il 2013 e il 2014 il calo risulta molto contenuto (-1,6%) in particolar modo sulle strade urbane (-1,0%) e ancor più sulle strade extraurbane (-0,3%).

“Tra i Paesi dell’Ue28, le stime preliminari dei tassi di mortalità (per milione di abitanti, calcolati come rapporto tra il numero dei morti in incidente stradale e la popolazione residente), – dice l’ISTAT – riferite al 2014, variano tra 26 morti per milione di abitanti di Malta e 28 della Svezia e 106 e 91, rispettivamente di Lettonia e Romania. Il valore dell’Italia è pari a 55, a fronte di una media europea di 51 morti per milione di abitanti”.
Questa è un’anteprima che dovrà essere verificata con la comunicazione dei dati conclusivi che saranno resi noti il 3 novembre prossimo.

Ma vediamo di mettere ordine in questa breve ricostruzione sui dati del recente passato 2001-2010 e di quelli tra il 2011-2014: il primo Decennio 2001-2010 e la quasi metà del secondo decennio 2011-2020 (siamo ai primi 4 anni, 2011-2014 con i dati su cui ragionare).
Vediamo una tabella riassuntiva.

Ma cosa dicono questi dati dell’anteprima? Che il trend virtuoso degli ultimi 14 anni (2001-2014), molto probabilmente, si sta fermando. Sono 55 i morti in meno nel 2014 rispetto al 2013 e non sappiamo se i conteggi definitivi (la Conferenza stampa di presentazione dei dati definitivi è fissata per il 3 novembre prossimo) confermeranno o meno il dato di oggi o lo incrementeranno o diminuiranno. Comunque è un segnale che va colto se no addio all’obiettivo del dimezzamento dei morti nel decennio che si chiuderà nel 2020. E questo non solo da un punto di vista statistico.

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