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20 anni per la sicurezza stradale, nuova mobilità, protezione delle vittime. PER UNA FONDAZIONE CITTÀ APERTE AI BAMBINI

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Le famiglie, i bambini al centro del progetto; per invertire il paradigma della mobilità: i loro bisogni ad una mobilità autonoma, sicura, non inquinata. Una mobilità in prevalenza incentrata sul trasporto pubblico locale e su quello condiviso a basso impatto ambientale che dia, però, centralità alla pedonalità ed alla ciclabilità (anche nel codice della strada). Bambini “sentinelle” della qualità della vita, della sicurezza urbana. Un’Organizzazione radicata nelle città grandi e piccole.

Bisogna costruire una nuova “visione” di convivenza civile che guardi allo sviluppo come fattore di crescita che non minacci e distrugga l’ambiente, che dia pari opportunità ai cittadini e alle generazioni. Uno sviluppo economico e di mobilità sostenibili diffuso che abbandoni, progressivamente, le energie da combustibili fossili per quelle alternative.

AUTOMOBIL CLUB D’ITALIA, SALA DELLE ASSEMBLEE, 6° PIANO

VIA MARSALA, 8 – ROMA

MERCOLEDÌ 25 LUGLIO 2018 – DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.00

INVITI: Governo, Gruppi parlamentari, ANCI, Stato-Regioni, Automobil Club d’Italia, Rete #Vivinstrada, Legambiente FIAB, Salvaiciclisti, Federcamminacittà, Associazioni di vittime della strada, Associazione Famiglie senz’auto, Organizzazioni economico-sociali, Organizzazioni delle disabilità.

Mercoledì 3 giugno 1998 nello studio del Notaio Stanislao Amato in Cosenza fu costituita la #FondazioneLuigiGuccioneOnlus, #EnteMoralevittimedellastrada, intitolata a Luigi Guccione, imprenditore sociale deceduto il 17 dicembre 1997 in una collisione stradale.

La famiglia di Luigi Guccione, insieme ai Sindaci, dell’epoca, Giacomo Mancini (Cosenza), Franco Casciaro (Rende) e Antonio Acri (Presidente della Provincia di Cosenza), con rogito notarile dettero vita, all’ora, alla prima Organizzazione italiana (registrata con atto pubblico) in difesa dei diritti delle vittime della strada.
Per fare questo la Famiglia di Luigi si impegnò con 180 milioni di lire e con altri 52 milioni raccolti nel mese di febbraio. Questi fondi erano necessari per richiedere la personalità giuridica nazionale all’Ente che si andava costituendo. Servivano, ed ancora è così, tanti soldi (200 milioni di lire all’epoca) quanti per costituire una Società per Azioni!

Dopo 19 mesi (24 è il tempo massimo che lo Stato si riserva per concedere il riconoscimento), il Ministro dell’Interno, eresse Ente Morale la Fondazione con apposito Decreto Ministeriale in data 27 gennaio 2000 ed il Capo dello Stato, con proprio Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il 5 marzo 2000.

Venti anni di attività a difesa delle vittime della strada e per una nuova mobilità e sicurezza stradale.

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Lo scorso anno, domenica 18 giugno 2017, Longiano, collina di Cesena, due bambini, Gioia 5 anni, Pietro 4, seduti tra l’erba, vicino agli ulivi e agli albicocchi guardano il mare davanti a Cesenatico. Li osservo e penso. Sono tranquilli, si trovano a loro agio tra la natura in una calda giornata di inizio estate. Perchè a settembre dovranno tornare a scuola in una città e trovarsi prigionieri di auto e gas di scarico? L’UNICEF, con il Codice del diritto alla salute del minori garantisce, all’articolo 3, che …”Il minore ha diritto di vivere in un ambiente sano, libero da ogni forma di inquinamento. Tutti gli sforzi possibili devono essere compiuti per attuare tale diritto”.

Perchè Gioia, Pietro ed i bambini non possono godere di tale diritto fondamentale per la loro salute e la loro crescita?

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Perchè le città non provano a liberare asfalto, cemento, nella giusta misura veicoli a motorizzazione privata, per dare spazio alla terra, agli orti civici, agli alberi, ai fiori, agli stessi animali d’affezione dei bambini e delle famiglie?

Le persone, non le auto, al primo posto nei sistemi di trasporto. Idee della città intelligente dalle quali far scaturire progetti di “adeguamento” e sistemazione coerente.
Interventi urbanistici possibili e necessari, sviluppo urbano (ridefinizione spazi, isole ambientali, verde pubblico, nuova mobilità per lavoro e studio).

Ridefinizione delle quote delle differenti modalità di trasporto. riequilibrio e sicurezza delle modalità di spostamento (pedonale, ciclabile, merci e persone, Trasporto Pubblico Locale e intermodalità), moderazione traffico, infrastrutture sicure e manutenzione programmata, innovazioni tecnologiche; enforcement: controllo velocità, sosta selvaggia, messa in sicurezza attraversamenti pedonali, marciapiedi e scivoli, piste ciclabili, zone semaforiche, interventi progettati con accuratezza e competenza.

Bisogna costruire una nuova “visione” di convivenza civile che guardi allo sviluppo come fattore di crescita che non minacci e distrugga l’ambiente, che dia pari opportunità ai cittadini e alle generazioni (che non metta in contrapposizioni genitori e figli).

I giovani, i loro genitori e nonni sono insieme spesso vittime del sistema, anche nel settore della mobilità. Uno sviluppo economico sostenibile diffuso che abbandoni, progressivamente, le energie da combustibili fossili per quelle alternative.
Una mobilità in prevalenza incentrata sul trasporto pubblico locale e su quello condiviso a basso impatto ambientale che dia, però, centralità alla pedonalità ed
alla ciclabilità (anche nel codice della strada).

Ci sono circa 18 miliardi di euro di costi sociali ogni anno a causa delle collisioni stradali. In cinque anni lo Stato “distrugge” risorse per oltre 90 miliardi di euro.

Ecco perchè conviene investire in sicurezza e prevenzione.

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